Il mondo dell’impresa Italiana per il 90% e composto da PMI, quindi imprese, commercianti, artigiani che compongono il tessuto economico, con realtà spesso familiari o con un numero di dipendenti che non supera i 50 addetti.
In questo panorama, Scudo Consulenze da 50 anni offre un servizio a 360 ad i suoi clienti, che va dalla studio dello stato economico finanziario, volto ad individuare tutte le normative che diano opportunità di risparmio fiscale (Welfare), sino all’individuazione dei rischi che potrebbero inficiare la sopravvivenza dell’azienda, proponendo un affiancamento costante che permetta all’impresa, non solo di mettersi in sicurezza, ma al contempo di recuperare risorse che la pongano nelle condizioni di poter avviare nuovi investimenti e sviluppo del propri marchi o servizi.
Scudo Consulenze srl Agenzia Generale Unipolsai, propone una vasta gamma di prodotti assicurativi, tutti modulari e flessibili, che permettono a tutte le categorie lavorative, di poter creare il proprio “vestito su misura” nell’ottica delle proprie esigenze ed opportunità.
Welfare aziendale
Per welfare aziendale s’intende l’insieme di iniziative, beni e servizi messi a disposizione dall’impresa come sostegno al reddito per accrescere il potere di spesa, la salute e il benessere del lavoratore con contratto a tempo indeterminato. La definizione di welfare, termine anglicizzato, è infatti quella di “benessere” e anche di “sussidi” e “assistenza sociale” e può essere di carattere pubblico, privato e aziendale.
I piani di welfare aziendale possono essere strutturati “on top” alla retribuzione fissa e variabile, cioè a prescindere da queste, come elargizione liberale da parte della proprietà o anche come frutto di accordo sindacale, con agevolazioni fiscali entro certi tetti di spesa per l’azienda. Oppure i piani welfare aziendali possono essere associati alla parte variabile delle retribuzioni, nel qual caso vanno regolati da accordi sindacali aziendali o di categoria, soluzione resa possibile dalle leggi di stabilità 2016-2017 . In questo modo il welfare aziendale coniuga la responsabilità sociale d’impresa con i piani di incentivazione della forza lavoro, associando direttamente i benefit al tema della compensation. Ma in entrambi i casi, sia come investimento on top da parte dell’azienda, sia come conversione parziale o integrale del premio di risultato, entro certi limiti di spesa si tratta di servizi detassati per i lavoratori dipendenti, perché rientrano tra quei beni e servizi che non concorrono a formare reddito imponibile (e quindi neppure da indicare in dichiarazione dei redditi se rimborsati nello stesso anno, né soggetti a detrazione Irpef), in quanto volti a soddisfare esigenze e interessi meritevoli di tutela, come il miglioramento delle loro condizioni di vita e dei loro familiari (art. 51, secondo comma del Testo unico delle imposte sui redditi – Tiur). In pratica, non costituendo reddito, la loro corresponsione è esente da tassazione fiscale e contributiva ed è deducibile per l’azienda (entro certi limiti).
Come realizzare un piano welfare?
Esempi tipici di welfare aziendale sono l’assicurazione sanitaria integrativa (rimborso spese mediche estese anche ai familiari; convenzioni presso studi medici; checkup sullo stato di salute e anche donazione del sangue a scopo preventivo, oltre che benefico) e la previdenza integrativa (fondi pensione).
I vantaggi per le aziende che applicano il welfare
Le iniziative di welfare aziendale agiscono sul livello di engagement dei dipendenti, cioè sul loro livello di ingaggio, di motivazione al lavoro e, di conseguenza, sulla loro produttività, perché se sono più soddisfatti sono anche più disponibili a impegnarsi e a produrre secondo i tempi e gli obiettivi dati. I benefici per le aziende sono molteplici: si abbassano anche i livelli di assenteismo, i tempi di rientro dai congedi facoltativi e si riduce il turnover perché l’azienda favorisce la conciliazione dei tempi di cura e tempi di lavoro. Inoltre, il clima che tende a crearsi in ufficio, positivo e collaborativo, si riflette anche sull’employer branding, cioè sull’attrattività dell’impresa come posto di lavoro. Godendo di una buona reputazione grazie ai suoi ambassador interni, questa attira più candidati sia per i suoi pacchetti retributivi, sia per l’attenzione che pone al benessere dei dipendenti e si traduce anche in processi più veloci ed efficaci di ricerca e selezione di personale qualificato.
Inoltre, con la conversione dei premi di produttività in servizi di welfare l’impresa viene alleggerita del carico fiscale grazie alla deducibilità dei costi, in quanto per tali somme non si pagano tassazioni, ma solo un contributo del 10% INPS.
In questa ottica di Consulenza alle Imprese, Scudo Consulenze attraverso Unipolsai e Unisalute, propone una vasta gamma di prodotti welfare, che permettono a tutte le tipologie di aziende, di poter aderire a tali benefici riuscendo a cucire il loro “vestito su misura” che gli permetta la capacità di spesa, capacità che in gran parte viene recuperata dai benefici fiscali.